Storia

L’osteopatia venne fondata nel 1874 da Andrew Taylor Still (Virginia, 1828 – Missouri, 1917).

La sua prima scoperta osteopatica fu a 10 anni quando Still, colpito da una forte emicrania, tirò una corda tra due alberi, si sdraiò per terra e vi si appoggiò come se la corda fosse un cuscino. Si addormentò e al suo risveglio la cefalea era scomparsa. Più tardi scoprì che la pressione della fune aveva inibito il nervo grande occipitale rilasciando la muscolatura cervicale.

All’età di 21 anni il dolore straziante per la morte dei sette figli e delle loro madri, dovuta alla loro salute cagionevole, lo fece avvicinare allo Spiritualism (una religione razionale basata sulla conoscenza provata che lo spirito dell’uomo sopravvive anche dopo la morte fisica).

Nel frattempo, dal 1855 Still si era avvicinato alla medicina lavorando sul campo con i feriti della guerra civile. Nel 1874 iniziò a studiare l’ipnosi per la cura della salute ed espose le sue idee presso l’università di Baker. In seguito tuttavia fu ostracizzato dalla Chiesa, accusato di stregoneria a causa del suo “posare le mani”.

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Nonostante ciò i suoi trattamenti (per lo più su familiari) diedero ottimi risultati e da “aggiusta-ossa”, nome con cui veniva identificato Still, nel 1885 venne coniato il termine osteopatia. Nel 1892 Still fondò la prima scuola di osteopatia e nel 1897 il Missouri rilasciò il DO (Diploma di Osteopatia). All’inizio del ‘900 la salute di Still divenne cagionevole, fino a portarlo alla morte nel 1917.

Dopo la prima scuola di osteopatia fondata da Still nel 1892, già nel 1897 erano nate altre 300 scuole e l’osteopatia venne riconosciuta come forma di medicina.

Con John Martin Littlejohn, allievo di Still, l’osteopatia arrivò in Inghilterra nel 1917.

Nel 1951 venne fondata la Société de Recherche Ostéopathique a Parigi.

In Italia solo nel 1988 fu riconosciuto il titolo di studio di osteopatia conseguito in Gran Bretagna, con sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio. Nel 1989 fu creato il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI).

In Italia

“An energetic and exciting osteopathic profession is alive and thriving in Italy” (Chaitow L. J Bodyw Mov Ther Italian. Osteopathy–an exciting European example; 14(4):309-11, 2010).

L’apprezzamento di Chaitow al secondo Congresso della Medicina Osteopatica nei confronti dell’Osteopatia Italiana è molto significativo: un autore, noto a livello internazionale, riconosce non solo che tale disciplina sta notevolmente crescendo in Italia negli ultimi anni, ma anche che sta assumendo peculiari connotazioni rispetto all’osteopatia nel resto del mondo, dove i campi d’azione restano limitati.

Tuttavia al momento l’osteopatia non è inclusa nel Serivizo Sanitario Nazionale in Italia, non essendo considerata, nell’ordinamento italiano, tra le professioni sanitarie . Nonostante ciò, recentemente sono stati fatti alcuni passi verso il riconoscimento dell’osteopatia in Italia recentemente . Con il disegno di legge 3270 ratificato dal Senato il 15 novembre e poi approvato alla Camera dei Deputati il 19 dicembre 2012, infatti, è stata data la possibilità all’osteopatia, così come ad altre professioni, di autoregolarsi.

La legge fa riferimento all’articolo 117 della Costituzione che dà allo Stato l’autorità legislativa riguardo la tutela della salute e l’organizzazione delle professioni, facendo una distinzione tra le professioni dotate di albi e professioni non organizzate in ordini o collegi (articolo 1). Sulla base di ciò viene data la possibilità a queste ultime di organizzarsi in associazioni private che garantiscano le competenze degli associati e una condotta degli stessi secondo principi etici (articolo 2). Viene anche stabilito che le associazioni debbano avere delle regole con rispettive sanzioni nel caso di negligenza e degli specifici criteri di inclusione per la partecipazione (articolo 5). Viene infine richiesto, a garanzia del paziente, il certificato di conformità dei partecipanti rilasciato dall’ente accreditato UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) (articolo 7).

Questa legge non riconosce l’osteopatia e occorrerà lavorare ancora molto affinchè lo Stato Italiano la annoveri tra le professioni sanitarie. Tuttavia è un piccolo passo che sta a significare una maggior coscienza a livello nazionale della professione osteopatica. Grazie a tutti i pazienti che le stanno dando fiducia.

Tecniche

Il trattamento osteopatico si avvale di differenti metodi di trattamento. Le tecniche utilizzate possono essere classificate in:

  • Tecniche strutturali: lavorando su muscoli e articolazioni ristabiliscono il corretto range di movimento, nella maggior parte dei casi ridotto. Oltre al ruolo meccanico, tali tecniche svolgono un’importante azione sulla componente neurologica, correggendo gli impulsi neurologici della regione trattata.
  • Tecniche viscerali: i visceri si trovano costantemente in movimento sotto l’azione del diaframma, che a ogni atto respiratorio crea su di essi una specifica pressione. Lavorando con pressioni extra-addominali sugli organi, queste tecniche ne promuovono il corretto movimento ristabilendone la fisiologia. Inoltre, essendo stretta la relazione tra visceri e il corrispondente tratto di colonna vertebrale, la disfunzione di uno può andare a influenzare negativamente l’altro e viceversa. Le tecniche viscerali vanno a interrompere questo circuito.
  • Tecniche cranio-sacrali: si occupano di ristabilire il meccanismo respiratorio primario, movimento presente a livello di ossa, legamenti, muscoli e fasce del cranio e del sacro, strettamente connessi dalle meningi. Queste tecniche agiscono sulla vitalità dell’organismo permettendo al corpo di reagire in modo efficace agli stimoli dell’ambiente interno ed esterno.

Bachelor Science in Osteopathy

Il B.Sc. Ost (Bachelor Science in Osteopathy) è  un titolo accademico riconosciuto a livello internazionale, al momento quello maggiormente conseguito in Europa per la pratica della professione osteopatica.

Tale titolo viene rilasciato, tra le altre università europee, da BCOM (British College of Osteopathic Medicine), una delle più prestigiose scuole di osteopatia del Regno Unito. La conversione del Diploma in Osteopatia, titolo rilasciato dalla  scuola italiana, in Bachelor  Science in Osteopathy, rilasciato dall’università londinese, è possibile grazie alla collaborazione tra AIMO e BCOM.

Il percorso di conversione prevede un’interazione con i docenti dell’università inglese che si conclude con la realizzazione di un progetto di ricerca,  la stesura e l’esposizione in lingua inglese della tesi di laurea.

Effectiveness of osteopathic treatment on infantile colic” di Chiara Frittoli

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Diploma in Osteopatia

Il D.O. (Diploma in Osteopatia) è un titolo che viene rilasciato al termine di differenti percorsi di studio osteopatico. Gli osteopati di Ostmonza hanno scelto di garantire le proprie competenze ai pazienti optando per il corso full time presso realtà accademiche i cui professionisti rispettano gli standard indicati dai documenti internazionali FORE (Forum for Osteopathic Regulation in Europe), FEO (Federazione Europea degli Osteopati), OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Il corso di osteopatia full time si articola in 5 anni dei quali i primi 2 sono dedicati allo studio di materie teorico-scientifiche e ad un primo approccio manuale, che si sviluppa poi dal terzo anno nel tirocinio clinico dove si pratica su pazienti reali.

Al termine del corso di osteopatia full time vengono completate 3000 ore di lezioni teorico-pratiche e 1200 ore di tirocinio clinico.

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