Osteopatia in TIN

BMJ Open. 2013 Feb 20;3(2). Effectiveness of osteopathic manipulative treatment in neonatal intensive care units: protocol for a multicentre randomised clinical trial. Cerritelli F1, Pizzolorusso G, Renzetti C, D’Incecco C, Fusilli P, Perri PF, Tubaldi L, Barlafante G.

Il rapporto del WHO del 2010 ha mostrato che 1 bambino su 10 nasce prematuramente e che al mondo 15 milioni di neonati sono pretermine. I costi per la gestione di un bambino prematuro sono esorbitanti e aumentano quanto minori sono l’età gestazionale e il peso alla nascita. La durata dell’ospedalizzazione è strettamente connessa a età gestazionale e peso alla nascita, a causa delle complicazioni spesso legate a questi due parametri. Nel neonato prematuro si manifestano molto frequentemente sintomi clinici di immaturità dell’apparato gastroenterico, come vomito, rigurgito, costipazione. L’osteopatia è una medicina manuale che si basa sul contatto per la diagnosi e il trattamento. Rispetta la relazione tra corpo, mente e spirito in salute e in malattia, enfatizzando l’integrità funzionale e strutturale del corpo ai fini di sviluppare l’intrinseca capacità di autoguarigione. Lo scopo dello studio proposto è stato quello di valutare l’efficacia del trattamento osteopatico in terapia intensiva neonatale, innanzitutto sul numero di giorni di ospedalizzazione, in secondo luogo su parametri come il guadagno di peso giornaliero, il numero di episodi di vomito e rigurgito, la frequenza nell’evacuazione e la necessità di utilizzare clisteri, il tempo di alimentazione per via enterale. Sono stati arruolati neonati pretermine presso gli ospedali di Macerata, Pescara e Monza. Dallo studio erano esclusi i neonati con età gestazionale inferiore alle 29 settimane e superiore alle 37 settimane, con patologie gravi genetiche, congenite, cardiovascolari, gastrointestinali, respiratorie o sottoposti a intervento chirurgico. I pazienti arruolati dovevano ricevere il primo trattamento osteopatico entro i 14 giorni di vita. I pazienti reclutati sono stati divisi in un gruppo di trattamento e in un gruppo di controllo. I pazienti appartenenti al gruppo di trattamento hanno ricevuto due trattamenti osteopatici a settimana per tutta la durata dell’ospedalizzazione, mantenendo le cure di routine della terapia intensiva. I pazienti appartenenti al gruppo di controllo hanno proseguito solo le cure mediche standard. Il trattamento osteopatico verteva sull’approccio delle anomalie tissutali e delle aree di asimmetria. Venivano poi mobilizzate le aree ipomobili per ridurre le disfunzioni somatiche riscontrate. Il personale della terapia intensiva che raccoglieva quotidianamente i dati clinici non era a conoscenza del gruppo di appartenenza dei pazienti. I risultati saranno pubblicati su una rivista scientifica peer-reviewed.

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Osteopatia e Scoliosi

Scoliosis. 2008; 3: 2. Manual therapy as a conservative treatment for adolescent idiopathic scoliosis: a systematic review. Michele Romano and Stefano Negrini

La scoliosi idiopatica è una patologia che colpisce circa il 2% degli adolescenti. Sono stati proposti diversi approcci terapeutici, a seconda della gravità della curva, dell’altezza e della maturità scheletrica, dell’età di diagnosi. Uno dei principali problemi nel trattamento è la mancanza di una prognosi realistica, in quanto alcune scoliosi, una volta scoperte, non peggiorano più, mentre altre hanno un’evouzione rapida, specie durante la pubertà. Due alternative potrebbero influire sul piano terapeutico: 1) i pazienti non soggetti a screening o precedenti trattamenti solitamente intraprendono un piano terapeutico tardivamente, con il rischio di necessitare un intervento chirurgico; 2) i pazienti soggetti a screening (a scuola, in famiglia, dal pediatra) possono da subito intraprendere un percorso di tipo conservativo, sulla base del rischio di evoluzione della curva. Lo svantaggio di questa procedura è che potrebbero essere coinvolti in un percorso lungo e dispendioso anche soggetti in cui la scoliosi sarebbe potuta non essere progressiva. Oltre alla terapia fisica, regolarmente proposta nell’approccio terapeutico conservativo della scoliosi, potrebbero essere incluse la chiropratica e l’osteopatia, spesso con risultati clinici rilevanti, ma purtroppo con pochi studi scientifici alla base. Lo scopo dello studio proposto è stato quello di analizzare gli studi riguardo l’efficacia del trattamento manipolativo sulle scoliosi idiopatiche. Sono stati individuati 73 studi, di cui solo alcuni rispondevano ai criteri di inclusione:

  • Nel primo 3 trattamenti manuali a settimana per 6 settimane in ragazzi di età compresa tra 15 e 16 anni hanno fatto ridurre l’angolo di curva da 38° a 11°. Non era però presente un gruppo di controllo.
  • Nel secondo venivano applicati trattamenti chiropratici in relazione all’inserimento di una suoletta per 14 mesi in ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni: in alcuni c’è stato un netto miglioramento, in altri non ci sono state variazioni, in alcuni c’è stato un peggioramento.
  • Nel terzo è stato effettuato uno studio pilota per valutare l’efficacia nel reclutamento dei pazienti e la loro compliance, per avere dei risultati validati scientificamente però occorre un campione più esteso.
  • Il quarto studio comprendeva solo due pazienti su cui venivano considerati parametri poco oggettivi, valutabili solo con l’osservazione e la palpazione. In questo studio la progressione della curva scoliotica è stata arrestata per 10 anni.

Altri studi con ottimi risultati clinici sono stati revisionati. Nessuno di questi, però, è rientrato nei criteri di inclusione per carenze metodologiche. Urge quindi la necessità di nuovi studi con una metodologia rigorosa per dimostrare scientificamente l’efficacia del trattamento osteopatico nelle scoliosi idiopatiche, sulla base dei risultati clinici finora ottenuti.

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