Il Gioco dei Travestimenti

Allacciarsi le stringhe, abbottonarsi la camicia e tirare la zip, sono esercizi quotidiani che noi adulti eseguiamo in modo semplice e automatico. Ma anche per i nostri bambini risulta tutto così semplice e automatico? La risposta è no! Ognuna di queste azioni è complessa e va stimolata opportunamente, perché coinvolge non solo la motricità delle nostre mani, ma anche le nostre emozioni e i nostri vissuti.

Proprio per questo motivo, un gioco semplice da proporre a casa è quello dei “ travestimenti”. Il materiale che occorre reperire è semplice: vecchie maglie, foulard, pantaloni, gonne, calze, scarpe con e senza lacci e per i più temerari cappelli e trucchi.

Per meglio organizzare questa attività conviene utilizzare un grande recipiente dove riporvi il tutto, questa scatola deve essere collocata alla portata dei bambini, e per chi ne ha la possibilità, creare un angolo per il “gioco dei travestimenti” con annesso uno specchio posto ad altezza bambino.

Questo permetterà di sviluppare non solo la parte motoria ed emotiva del bambino, ma sarà un’ occasione per migliorare la conoscenza del sé corporeo, la cui scoperta è importante sin dalla tenera età. Inoltre consentirà di aprirsi al gioco imitativo, importante per la creatività e la comprensione del mondo e della realtà.

Lo sviluppo di quest’ attività non ha regole precise, il bambino aprendo il contenitore sarà libero di scegliere cosa indossare, seguirà quello che la sua fantasia lo porterà a creare.

L’ideale è proporre questo gioco in un momento tranquillo della giornata, in cui i piccoli possono sbizzarrirsi e inconsapevolmente esercitarsi nella motricità fine, particolarmente importante per la futura scrittura.

E allora….buon travestimento a tutti!

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Guardare con le mani

“ Non toccare!” quante volte i bambini si sentono ripetere questa imposizione? Diremmo mai ai nostri ai nostri figli di non sentire, mangiare o annusare?

Sin da piccoli conosciamo la realtà attraverso il “sentire”, un bambino quando gattona tocca le fredde piastrelle, il soffice tappeto, il calore di un corpo materno e da questa esperienza impara moltissimo.

Come stimolare dunque questo senso? Uno strumento che si può facilmente proporre è quello delle tavole tattili, che permettono di affinare il tatto e di imparare a discriminare i vari materiali. In particolare un oggetto costruito su una base rigida ( compensato o cartone) su cui vengono applicati materiali differenti. Quest’attività non ha uno scopo puramente ludico ma anche didattico, dunque deve saper stimolare la curiosità e l’interesse dei nostri piccoli.

Si possono creare con materiali differenti, reperibili facilmente in casa: pasta di diverso formato, sabbia, conchiglie, tessuti morbidi ( lana) o freddi e lisci ( seta), tappi di sughero, carta stagnola e carta crespa. Una volta recuperato il materiale procediamo nell’attaccarlo su tavole di compensato o cartoncini con filigrana spessa.

Un importante criterio nella scelta dei materiali è la sua associazione con un oggetto da rappresentare, ad esempio, la carta stagnola  può rappresentare l’acqua fredda e liscia, la lana può legarsi al calore, la sabbia al terreno, la seta può ispirare leggerezza.

Dunque il tatto non si limita alla semplice manipolazione di un materiale, ma ne evoca sensazioni e produce i primi tasselli dell’apprendimento sensoriale.

Come utilizzare queste tavole?  Si possono dare in mano al bambino, ma consiglio, di sperimentarle anche con i piedi, facendoli passeggiare da una tavola all’altra e scoprendo tutte le sensazioni, come una matriosca che aprendosi rivela nuove piccole statuette.

Quest’attività servirà anche come potenziamento della motricità fine e ovviamente della muscolatura della mano, tanto importante nell’apprendimento dell’impugnatura di uno strumento grafico e nella successiva fluidità della scrittura.

Insegniamo quindi ai bambini a vedere non solo con gli occhi ma anche con le loro mani e i loro piedi.

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico